Parlare di Fashion e Privacy sembrerebbe quasi parlare di un qualcosa fuori dagli schemi, che si fa ancora ad oggi fatica a comprendere.
Ma di che cosa stiamo parlando?
Stiamo parlando di Moda, stiamo parlando di un ambiente fortemente digitalizzato, di un ambiente dove è fondamentale da digitalizzazione, partendo già dallo scatto di una macchina fotografica, alla vendita di un prodotto o di un servizio.
Stiamo parlando di porzioni di settori diversi che si amalgamo fra loro per poter creare un servizio su misura, ad hoc per il cliente.
Dalla richiesta del cliente, alla scelta di tutto il personale che deve realizzare il servizio, il metodo, il modo utilizzato e le strategie di vendita per e come proporre i prodotti e servizi, utilizzando inevitabilmente la digitalizzazione.
Non è affatto incromprensibile parlare di moda e privacy, significa parlare di analizzare tutte le possibili implicazioni che la data protection e il trattamento dei dati personali possono avere sul mondo della moda, tenendo conto anche del processo di digitalizzazione che interessa questo importante settore produttivo.

La complessità della filiera della moda ha inevitabili implicazioni dal punto di vista legale e abbraccia un ampio spettro di discipline giuridiche, come la proprietà intellettuale, il diritto commerciale, il diritto societario, le discipline giuslavoristiche, il diritto ambientale e la protezione dei dati personali.
Le attività online costituiscono il principale canale di comunicazione e vendita per le aziende della fashion industry, con conseguente aumento strategico dei dati personali di clienti e prospect.
È di fondamentale importanza che le aziende del mondo fashion abbiano consapevolezza degli obblighi e dei limiti correlati al trattamento dei dati personali e che si conformino ai principi del Regolamento 2016/679-GDPR, tenendo anche in considerazione le Linee Guida e le raccomandazioni dall’ European Data Protection Board (EDPB) e le sentenze pronunciate dalla Corte di Giustizia Europea.
Le aziende che operano nel settore moda possono trovarsi a trattare dati personali per il perseguimento di molteplici finalità, con anche la conseguenza di mancata applicazione dei principi del GDPR, in quanto le Data Protection Authority (DPA) hanno il potere di comminare sanzioni.
La fashion industry è uno dei settori di business più dinamici e competitivi che fa del marketing e della valorizzazione del brand uno strumento determinante per il successo del trend del momento.
Nello specifico, il Garante per la protezione dei dati personali, con il provvedimento del 24 febbraio 2005 in materia di Fidelity Card, aveva fissato 12 e 24 mesi i termini per l’utilizzo dei dati personali per finalità di profilazione e di marketing, lasciando però ai titolari del trattamento la possibilità di sottoporre all’Autorità una richiesta di parere preliminare qualora questi intendessero superare tali limiti di conservazione.
In ottemperanza del principio di accountability, spetta al singolo titolare del trattamento determinare quanto sia lecito protrarre un trattamento dei dati personali per finalità di marketing profilazione, in conformità ai principi di proporzionalità, necessità e minimizzazione.
La fashion industry è un settore in fase di rapida trasformazione, la predisposizione di valide strategie per la protezione dei dati personali gioca un ruolo essenziale per il processo di digitalizzazione di questo settore.
Le industrie del settore dovranno confrontarsi quotidianamente con il tema della protezione dei dati personali, come, io credo, in qualsiasi altro settore.
E il digital product passport, ossia il passaporto digitale del prodotto?
Il DPP è il punto di svolta verso una moda sempre più green e potrebbe già essere una realtà tra il 2026 e il 2027, ma alcuni brand lo stanno già utilizzando.
Un argomento complesso, in un prossimo articolo spiegherò maggiormente nel dettaglio cos’è il Digital Product Passport.
Perciò, qui, in questo blog, si intende argomentare la moda, il fashion, la protezione dei dati personali, la privacy, la sicurezza delle informazioni, nulla di fantascientifico, settori come altri sul mercato, molto utilizzati digitalmente e in continuo mutamento.
No responses yet