“Ritrovando” un’amica, Miriam Meldolesi, fashion designer, entrambe facciamo parte di DEA-Designer Emergenti Associati, mi è stato proposto di partecipare ad un progetto rivolto alla parità di genere, un progetto creato da donne, artiste, professioniste, con lo scopo comune di sensibilizzare a livello nazionale l’argomento.
Così Miriam mi ha proposto di contattare Caterina, proprietaria di Dol’s Magazine, e chiederle di scrivere un articolo su di me, sul mio percorso professionale.
Caterina è una donna fantastica, molto istruita ed è inutile dire che l’articolo mi è piaciuto moltissimo.
Quindi abbiamo deciso di entrare in collaborazione e questo è stato il primo dei tanti articoli che creeremo assieme.
Il Progetto “Aura et Essentia”, creato dalla gemmologa e wellness designer Miriam Meldolesi e Monia Romanelli artista e fashion designer, è in corso e sta riscuotendo un grande successo, presso la Biblioteca delle Donne “Laura Cipollone”, che costituisce uno degli spazi più significativi del Centro Pari Opportunità di Perugia. Un mix che in tutti i sensi vengono “accesi” per questa mostra, realizzata da donne e dedicata alla bellezza della femminilità, alla forza e fragilità delle donne che, nonostante gli ultimi decenni di lotte e rivendicazioni, non hanno ancora appieno guadagnato la parità rispetto al genere maschile.
La mostra è stata presentata al pubblico da Simona Esposito, attrice, scrittrice e doppiatrice, e resterà aperta (ingresso gratuito), fino al prossimo 8 giugno.
L’attenzione del pubblico e delle istituzioni ha consentito di avviare importanti contatti per rendere la mostra itinerante in altre regioni d’Italia.
Ma vi chiederete cosa c’entri io che tratto la data protection?
Bene, andiamo al sodo!
Non a caso Miriam mi ha contattata per entrare a far parte del progetto, al quale io ho acconsentito di farne parte integrante, un argomento toccante e che rientra pienamente in alcune argomentazioni del settore della data protection.

Partendo dalle norme ISO
La norma UNI/Pdr 125 del 2022 è molto utile alle imprese, si deve analizzare la norma, lo scopo e il campo di applicazione, indicazioni sulle quali lo standard è stato scritto, riferimenti normativi, terminologia, requisiti.
Il PDR, con classi di riferimenti dell’UNI, ha classi normative, di terminologia, di requisiti, di inclusione ed esclusione.
Crea un parte merceologica delle applicazioni, certificazioni e sgravi fiscali, finanza agevolata, rischio, presunzione di conformità, reati, indicatori molto puntuali. reati di malversazione.
È uno “Stellone” della Repubblica non solo UNI, ma anche di un soggetto pubblico, pari opportunità, dove un ministro ne ha fatto la conferenza stampa di tale presentazione.
Si integra anche alla norma ISO 30415, “Diversità e Inclusione”, si parla di welfare aziendale.
Il sistema di gestione della parità di genere si applica alle aziende che hanno altri sistemi per la gestione della qualità, dell’ambiente, della sicurezza; inoltre quando si parla di sicurezza non si parla solo di sicurezza sul lavoro, fisica, ma anche relativa al mondo online, per le ripercussioni sulla persona fisica (pensiamo alla sicurezza del dato, dell’informazione, della privacy, della tutela della persona ecc….)
Il sistema di gestione della parità di genere è anche perfettamente integrabile nel mondo ISO dei sistemi di gestione.
I KPI, indicatori di prestazioni, che vengono utilizzati dal settore delle risorse umane e comunicazione, sono fattori determinanti nella politica dell’organizzazione, personalizzata, soggettiva, che la norma richiede di fare, anche con attività di audit.
Accredia ha creato un appendice molto dedicata a questa norma.
La norma ISO 53800, entrata in vigore il 15 maggio del 2024, rappresenta un cambiamento epocale per la gestione dei progetti sulla parità di genere, stabilendo un insieme di linee guida volte a ridurre le disuguaglianze di genere, migliorando l’inclusività e promuovendo l’empowerment femminile.
Non voglio dilungarmi in questo articolo, ne creerò altri andando molto nel dettaglio, approfondendo l’argomento e collegando altre norme ISO, ma già da queste poche righe si può ben capire il perchè della mia scelta di aderire al progetto di Miriam e Monia.
Un grazie ad ognuna di queste donne, che hanno creduto in me, e che mi stanno dando l’opportunità di condividere con loro questo progetto molto importante e inclusivo.
Un caro saluto.